Come si dividono le spesa

La famiglia della sposa

I genitori della sposa devono farsi carico di quanto segue. Le partecipazioni e gli inviti. Le confezioni per racchiudere i confetti da offrire a tutti gli invitati dopo il taglio della torta nuziale. Le bomboniere, da inviare dopo le nozze ai testimoni, ai parenti stretti e agli amici più cari. In più il corredo di casa, le spese per la cerimonia (compresi gli addobbi floreali, sia in chiesa, sia nel luogo del ricevimento) la musica, il rinfresco, le mance e l'eventuale affitto del luogo in cui festeggiare. E naturalmente il servizio fotografico e il regalo per lo sposo che deve durare tutta la vita. Inoltre, di fidanzamento, le fedi nuziali, una generosa offerta per la chiesa, da consegnare in busta chiusa al l'automobile per la sposa, possibilmente guidata da un autista in divisa e un'altra per accompa­gnare i testimoni della sposa e gli eventuali ospiti di riguardo. La tradizione popolare vuole che la famiglia della sposa provveda anche all'acquisto del mobilio perla camera da letto, escluso il materasso, che toccherebbe al marito. E, dove c'è l'uso, al pranzo d'addio per le amiche d'infanzia.
 

La famiglia dello sposo

Diverse le spese a carico dei genitori di lui. L'anello sacerdote, il bouquet per la sposa, i fiori per il revers della giacca dei testimoni, le automobili per accompagnare i testimoni dello sposo, il viaggio di nozze l'acquisto della casa e le spese per l'arredamento. E, naturalmente il pranzo d'addio al celibato. Queste, come abbiamo già sottolineato, sono le regole generali, ma ogni singolo caso verrà risolto con intelligenza e buon senso dagli sposi stessi. Qualora, per esempio, esistessero delle disparità economiche, sarà la famiglia più facoltosa a provvedere anche alle spese che non le competono.
 

Il nido futuro

Come abbiamo già scritto, la casa dei neo-sposi è di competenza dello spo­so, ma chiaramente chi ha maggiori possibilità contribuirà di più. Inoltre, al giorno d'oggi gli sposi, molto spesso, si mettono d'accordo per l'acquisto della casa, per lo più con l'aiuto di entrambe le famiglie. In ogni caso è giusto e logico che, la scelta della casa e quella dell'arredamento dipendano esclusivamente dai futuri coniugi.
 

Fidanzamento

chi rompe paga. Una fuga dall'altare "a velo spiegato" può rivelarsi anche una saggia decisione che non rimpiangeremo nel futuro, ma attenzione potrebbe porre qualche problema di ordine finanziario. Quanto costa rompere un fidanzamento? Occorre procedere innanzi tutto ad una distinzione tra quello che viene generalmente chiamato fidanzamento e la cosiddetta promessa solenne. Il fidanzamento sussiste quando la coppia dichiari o dimostri a parenti ed amici di volersi frequentare con il serio intento di fidanzarsi. La rottura del fidanzamento per una qualsiasi ragione, comporta la restituzione reciproca dei doni, quali piccoli oggetti d'oro anelli, orologi, oppure fotografie o somme date da un fidanzato all'altro per l'arredamento della futura casa. Per i più arrabbiati poi è possibile ottenere dal giudice l'ordine di distruzione della (ahimè passata) corrispondenza amorosa. Ben altra cosa è la promessa di matrimonio, che si concretizza quando i fidanzati hanno già fatto le pubblicazioni o sono al momento del sì. La fuga in questo caso costa un po’ più cara. Vi è l'obbligo di risarcire all'abbandonato o alla sua famiglia qualsiasi spesa affrontata per il matrimonio, dal pranzo al vestito, alla caparra per il viaggio, all'arredo perla casa. I danni morali non sono ripagabili, ma una singolare sentenza ha ora ordinato di risarcire all'ex promessa sposa anche le spese mediche affrontate per curare i nervi scossi. C'è comunque chi sostiene che non c'è l'obbligo di rifondere l'abbandonato quando esiste un valido motivo di rottura, come l'aver scoperto una malattia venerea, il fallimento della sua ditta. Ad ogni modo c'è tempo un anno alla rottura per far valere i propri diritti, dopodiché chi ha dato ha dato...


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